Nello scenario del convegno "Impazzire si può" si è svolto al Parco di San Giovanni di Trieste il raduno nazionale delle Radio per la salute mentale, che ha visto protagonisti numerosi redattori, deejay e speaker, impegnati in dirette radio e interviste, in rappresentanza di Radio Fragola, Radio Fuori Onda, Radio Liberamente, Radio Ohm, Radio Senza Muri, Radio Tana Libera, Radio Stella 180, Radio Ueb.
Il raduno ha permesso ai circa trenta partecipanti di conoscersi e di confrontarsi sulle esperienze finora maturate da ciascuna radio in tema di "salute mentale" e sui diversi modus operandi adottati in questo contesto. Nel corso delle dirette si sono alternati momenti di musica, poesia improvvisata, immaginazione allo stato puro (il programma "Escuchame"), diverse interviste, fra cui cito quelle fatte a: Fabrizio Maurel, indiscutibilmente una delle anime del convegno; Isabell Marin, che ha parlato della carta dei servizi del Friuli Venezia Giulia; Anita Eusebi, in relazione alla inchiesta riguardante la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Particolarmente interessante, in questo contesto, è stata l'intervista a Luca Atzori, che ha raccontato la straordinaria esperienza della "libera repubblica dei matti", con protagonisti utenti, ex utenti, operatori dei servizi psichiatrici torinesi, facenti capo all'associazione Torino Mad Pride (di cui Luca è uno dei fondatori) che nel maggio di quest'anno hanno occupato un fabbricato della ASL in via Gorizia. Da goriziana doc (che da bambina, a fine anni '70, andava con la mamma a fare la spesa allo "spaccio" riservato ai dipendenti ospedalieri, sito nell'ex manicomio) questa coincidenza mi sembra tutt'altro che casuale, ma lasciamo perdere la mia immaginazione e torniamo ai fatti. Il fabbricato in questione avrebbe dovuto ospitare il Centro diurno di salute mentale ma i lavori sono stati interrotti a causa della mancanza di fondi. Così, i membri di Mad Pride lo hanno occupato, per rivendicare la necessità di spazi destinati a alle persone colpite da "disagio psichico". Su questa iniziativa potete trovare maggiori informazioni sul web e invito caldamente tutti quanti a fare click con il mouse "qui" e a leggere il contenuto dell'articolo.
Per merito di Claudia, Lucia, Lara, Emanuele, Marco, Domenico, Guillermo e tutti gli altri (non me ne vogliano, ma la mia memoria è scarsa) il raduno è stato un successo ed è auspicabile che questi incontri siano più frequenti, in modo da consentire un'azione davvero sinergica in questo contesto, anche per sensibilizzare la collettività ai problemi riguardanti la "salute mentale".
Faccio quindi un appello alle istituzioni, alle cooperative, e a tutti gli altri soggetti pubblici e privati che si occupano di salute mentale e che, lasciatemelo dire, vivono grazie alla "salute mentale" di destinare molte più risorse a quelle realtà, come le radio presenti al raduno, che sono l'esempio vivente del fatto che passione, entusiasmo, buona volontà e rispetto dell'altro, a prescindere da qualsiasi etichetta gli venga appioppata a tavolino, possono continuare quell'opera iniziata da Franco Basaglia e dalla sua equipe e non ancora portata a termine.
Qualcuno potrebbe obiettare che i soldi non ci sono. Replico dicendo che è vero, i soldi sono sempre meno, ma passione e buona volontà, senza il dovuto riconoscimento, sono destinate a morire. Replico inoltre osservando che i soldi, per altri settori d'intervento, ci sono eccome. Pensate per un attimo alla quantità di denaro "investito" (buttato?) dalle pubbliche amministrazioni in rotonde, ponti "corti", ristrutturazioni (chiamiamole così anche se il termine giusto sarebbe sventramento) di piazze, costruzione di parcheggi sotterranei e via discorrendo. Aggiungete a questa cifra le spese sostenute per le cliniche sovvenzionate, per il proliferare delle università e degli aeroporti, per l'acquisto di armi di distruzione di massa (ad esempio gli F35) e missioni di guerra. A somme fatte, si può davvero dire che i soldi non ci sono? Fate voi: l'aritmetica non è mai stata il mio forte.
Detto questo vi lascio ad alcune immagini realizzate nel corso del raduno, con la speranza sentita che si replichi presto e con un numero di partecipanti ancora maggiore.
Il raduno ha permesso ai circa trenta partecipanti di conoscersi e di confrontarsi sulle esperienze finora maturate da ciascuna radio in tema di "salute mentale" e sui diversi modus operandi adottati in questo contesto. Nel corso delle dirette si sono alternati momenti di musica, poesia improvvisata, immaginazione allo stato puro (il programma "Escuchame"), diverse interviste, fra cui cito quelle fatte a: Fabrizio Maurel, indiscutibilmente una delle anime del convegno; Isabell Marin, che ha parlato della carta dei servizi del Friuli Venezia Giulia; Anita Eusebi, in relazione alla inchiesta riguardante la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Particolarmente interessante, in questo contesto, è stata l'intervista a Luca Atzori, che ha raccontato la straordinaria esperienza della "libera repubblica dei matti", con protagonisti utenti, ex utenti, operatori dei servizi psichiatrici torinesi, facenti capo all'associazione Torino Mad Pride (di cui Luca è uno dei fondatori) che nel maggio di quest'anno hanno occupato un fabbricato della ASL in via Gorizia. Da goriziana doc (che da bambina, a fine anni '70, andava con la mamma a fare la spesa allo "spaccio" riservato ai dipendenti ospedalieri, sito nell'ex manicomio) questa coincidenza mi sembra tutt'altro che casuale, ma lasciamo perdere la mia immaginazione e torniamo ai fatti. Il fabbricato in questione avrebbe dovuto ospitare il Centro diurno di salute mentale ma i lavori sono stati interrotti a causa della mancanza di fondi. Così, i membri di Mad Pride lo hanno occupato, per rivendicare la necessità di spazi destinati a alle persone colpite da "disagio psichico". Su questa iniziativa potete trovare maggiori informazioni sul web e invito caldamente tutti quanti a fare click con il mouse "qui" e a leggere il contenuto dell'articolo.
Per merito di Claudia, Lucia, Lara, Emanuele, Marco, Domenico, Guillermo e tutti gli altri (non me ne vogliano, ma la mia memoria è scarsa) il raduno è stato un successo ed è auspicabile che questi incontri siano più frequenti, in modo da consentire un'azione davvero sinergica in questo contesto, anche per sensibilizzare la collettività ai problemi riguardanti la "salute mentale".
Faccio quindi un appello alle istituzioni, alle cooperative, e a tutti gli altri soggetti pubblici e privati che si occupano di salute mentale e che, lasciatemelo dire, vivono grazie alla "salute mentale" di destinare molte più risorse a quelle realtà, come le radio presenti al raduno, che sono l'esempio vivente del fatto che passione, entusiasmo, buona volontà e rispetto dell'altro, a prescindere da qualsiasi etichetta gli venga appioppata a tavolino, possono continuare quell'opera iniziata da Franco Basaglia e dalla sua equipe e non ancora portata a termine.
Qualcuno potrebbe obiettare che i soldi non ci sono. Replico dicendo che è vero, i soldi sono sempre meno, ma passione e buona volontà, senza il dovuto riconoscimento, sono destinate a morire. Replico inoltre osservando che i soldi, per altri settori d'intervento, ci sono eccome. Pensate per un attimo alla quantità di denaro "investito" (buttato?) dalle pubbliche amministrazioni in rotonde, ponti "corti", ristrutturazioni (chiamiamole così anche se il termine giusto sarebbe sventramento) di piazze, costruzione di parcheggi sotterranei e via discorrendo. Aggiungete a questa cifra le spese sostenute per le cliniche sovvenzionate, per il proliferare delle università e degli aeroporti, per l'acquisto di armi di distruzione di massa (ad esempio gli F35) e missioni di guerra. A somme fatte, si può davvero dire che i soldi non ci sono? Fate voi: l'aritmetica non è mai stata il mio forte.
Detto questo vi lascio ad alcune immagini realizzate nel corso del raduno, con la speranza sentita che si replichi presto e con un numero di partecipanti ancora maggiore.
Clicca qui per saperne di più su Radio Fragola
Per visualizzare il post è necessario abilitare javascript - Javascript is required for this post.
Nessun commento:
Posta un commento