"Ciò 'n sonno che je sfonno 'a branda", disse la vestale al termine della tre giorni romana, in compagnia dell'Accademia della Follia, protagonista insieme ad altri gruppi teatrali dell'evento "Fuori posto - teatri al limite", a cura della Cooperativa Sociale Eureka I Onlus e dell'Associazione Culturale Fuori Contesto, nell'ambito della manifestazione "Serate romane".
"Mò te faccio du' occhi neri che si te metti a masticà er bambù er wwf te protegge" le aveva sussurrato all'orecchio Julius, organizzatore dei giochi al circo Massimo, prima di renderla cieca, come la fortuna, poco prima dell'esibizione.
E i due occhi neri la vestale se li è ritrovati, altroché… ma "de sonno".
Tanto per capirci, la vestale sarei io che, a causa di un'assenza (giustificata da malattia) ho dovuto improvvisarmi sul palco (due battute, sia chiaro, di cui una era "no"), nel corso dello spettacolo "Obelix & Asterix", in compagnia di Giuseppe Feminiano (Asterix), Dario Kuzma (Obelix), Giuseppe Denti (Julius nonché Giulio Cesare "in persona"), Claudio Misculin (narratore e centurione romano), Gabriele Palmano (l'architetto Angolacutus), Viktor Guraziu (il druido), Fabio Musco (schiavo romano).
Lo spettacolo, che è andato in scena venerdì 12 settembre al parco Andrea Campagna (meglio noto come parco Meda) e cui, per ovvie ragioni, ho assistito solo in parte, è andato bene nel complesso, a parte la brutta botta che Claudio si è preso in testa durante un salto, a causa della rottura di una sedia. Ma Claudio "cià la capoccia dura" e lo spettacolo si è concluso regolarmente.
Anche la trasferta in sé è andata bene, considerate le diciotto ore complessive di treno e il "tramacco" di pezzi della scenografia, abiti di scena, propri indumenti personali secondo il seguente itinerario: Parco di San Giovanni - stazione centrale di Trieste - treno intercity Trieste Roma - metro B - albergo - Parco Meda...e viceversa, il tutto usando mezzi pubblici e... i propri piedini.
I pochi momenti di relax li abbiamo trascorsi dormendo (vorrei ben vedere!!!), girovagando in zona Tiburtina (che pullula di negozietti di ogni genere - fighissimo), bevendo caffè al bar, intrufolandoci spesso nella stanza di Dario e Fabio che disponevano di una terrazza dove poter bere una birra, fumare una sigaretta, fare quattro chiacchiere dopo cena.
Per me è stata sicuramente un'esperienza importante, sotto vari punti di vista, e ringrazio l'Accademia per avermi reso partecipe di quest'avventura (palcoscenico compreso), dove un plauso particolare spetta a Pino (Giuseppe Feminiano) che è partito febbricitante e che, ciononostante, è salito sul palco dando, come sempre, il meglio di sé.
Post scriptum: Le foto della trasferta, qui presentate, fanno parte di un progetto più ampio, intitolato "Accademia della Follia - una commedia in tre atti", di cui una selezione (vincitrice del concorso "Autore dell'anno FVG - FIAF") sarà esposta presso l'ex convento di San Francesco, in piazza della Motta a Pordenone, dal 26 ottobre al 2 novembre 2014. L'inaugurazione avverrà il 26 ottobre alle ore 12.00 circa, con la presenza di alcuni attori dell'Accademia stessa.
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