La mia distanza dalla scienza e dalla tecnologia è misurabile in anni luce, ragion per cui mi tengo ben alla larga da tutte le iniziative promosse da enti e organizzazioni scientifiche, preferendo di gran lunga occuparmi di teatro, arte, storie, memorie.
Tuttavia, quando ho letto il programma di "Trieste Mini Maker Faire", organizzato dal ICTP (Centro internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam) in collaborazione con Maker Media Inc. e l'Immaginario Scientifico Science Centre, ho pensato che, tutto sommato, poteva essere un'occasione per cercare di abbattere, o se non altro di limitare la portata dei miei pregiudizi in materia.
E per una volta nella vita posso dire di aver preso la decisione giusta, perché la protagonista indiscussa dell'evento svoltosi ieri, 17 maggio, presso il campus dell'ICTP, a Miramare, è stata la creatività, in tutte le sue forme e le sue espressioni. Il raduno di "makers" ha infatti permesso a numerosi scienziati, inventori, artigiani e artisti provenienti dal Triveneto, dalla Slovenia e dalla Croazia, di presentare al pubblico i propri lavori, che spaziavano da "Arduino" (piattaforma opensource, made in Italy, dotata di una scheda elettronica di piccole dimensioni, di microcontrollore e sensori, che ne permettono l'utilizzo in vari campi applicativi quali l'antifurto per borse e borsette o il controllo dei movimenti di un robot, tanto per fare un paio di esempi), stampanti 3D di vario genere, robot, droni, lavagne multimediali opensource a basso costo, prototipi di automazione per la cucina, biciclette elettriche, cubIt, l'abaco per la logica, a oggetti creati con materiale da riciclo (carta, cartone, lattine, vele di kitesurf, stoffa), prodotti di serigrafia e di maglieria, oggetti in cuoio e legno, pupazzi, burattini in legno fatti interamente a mano, il corto-mobile cioè un cinema che viaggia su una Alfa Romeo 2000 Berlina del 1974.
Fra i trecento espositori va segnalata la presenza anche dell'Istituto A. Volta di Trieste, del Malignani di San Giorgio di Nogaro, del Brandolini di Oderzo, patrocinatore del progetto "stratolab" finalizzato ad eseguire esperimenti scientifici nella stratosfera, attraverso l'utilizzo di un pallone aerostatico alimentato a elio e collegato ad un calcolatore.
Fra i trecento espositori va segnalata la presenza anche dell'Istituto A. Volta di Trieste, del Malignani di San Giorgio di Nogaro, del Brandolini di Oderzo, patrocinatore del progetto "stratolab" finalizzato ad eseguire esperimenti scientifici nella stratosfera, attraverso l'utilizzo di un pallone aerostatico alimentato a elio e collegato ad un calcolatore.
Oltre agli stand espositivi, numerosi gli eventi in programma, quali i laboratori per le scuole, dedicati ai primi rudimenti di programmazione e robotica per "Arduino", la performance di sax e video "Disegni di luce" di C. Raini, il concerto che ha visto protagonisti due robot, rispettivamente al pianoforte e alle percussioni.
Nell'augurarmi che l'iniziativa venga riproposta anche in futuro, visto anche l'enorme successo di pubblico, una sola parola sull'organizzazione: ineccepibile.
Posso dire di aver abbattuto i miei pregiudizi su scienza e tecnologia? Una cosa è certa: in futuro non snobberò con tanta leggerezza e superficialità eventi del genere.
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