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venerdì 2 dicembre 2016

Tubi passanti, spettacolo di Oltre quella sedia

In un vortice di polvere
Gli altri vedevan siccità
A me ricordava la gonna di Jenny
In un ballo di danti anni fa...


Così inizia "Il suonatore Jones" di Fabrizio de Andre', straordinaria trasposizione musicale di una delle più belle poesie dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.
Il senso di questo verso della canzone è molto chiaro e non lascia ombra di dubbio su quella che è la differenza sostanziale che passa tra "gli altri" e gli artisti. In generale, laddove i primi riconducono ciò che "vedono" (il vortice di polvere) a un comune denominatore codificato dalla logica (la siccità), gli artisti vi vedono una o più storie ("la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa").
Ma gli artisti non si limitano a vedere cose che gli altri non vedono; gli artisti generano, da ciò che vedono, qualcosa di nuovo. E lo fanno attraverso uno strumento, che può essere un pianoforte, un pennello, uno scalpello, una penna, oppure il proprio corpo.
Ed è proprio attraverso il corpo che gli artisti di Oltre quella sedia, guidati da Marco Tortul e con la collaborazione di Elisa Pincin, creano da un unico elemento di partenza universi completamente nuovi. Così, a partire da un banalissimo tubo, può nascere un passaggio, oppure un viaggio, le tenebre, la paura, lo scorrere del tempo e, con esso, il passato e il futuro.
Di più non vi posso raccontare, perché ogni ulteriore parola sarebbe del tutto fuorviante: non è la beata o sciagurata - a seconda dei punti di vista - razionalità a scatenare la creatività degli artisti e la passione degli spettatori, bensì quella che James Joyce chiamava nell'Ulisse "profondità vitale". Accontentatevi dunque di queste parole e delle foto che seguono per poi venire ad assistere al nuovo spettacolo della compagnia, "Tubi passanti", che avrà luogo domenica 4 dicembre, alle ore 11.30, presso il teatro dell'oratorio di Roiano, a Trieste.

Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità
Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità
Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità
Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità, specchio
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Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità, Movimento
Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità
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Oltre quella sedia, Teatro, Disabilità
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lunedì 27 giugno 2016

Dublin art on the streets

I really love street art for a simple reason: it's one of the most democratic forms of art we have in this world, from both the artists and the public point of view.
As for the artists, they don't have to pay a rent for a studio where to work, nor for a gallery where to exhibit their works. This means that street art is accessible to all artists, regardless of their social and economic status.
As for the public, they don't have to pay a ticket and make long queues to see the works. Above all, everybody can usually understand the works, not just those with certain types of educational backgrounds.
In Dublin there are a lot of murals here and there, mostly in the Liberties and in Temple Bar. As for the last one, I would like to suggest that you take a look at the Icon Walk, a multi-street public art installation, which was created in 2010 by the Icon Factory, an artists co-operative that works to produce original images of a wide range of irish cultural figures or icons. Most of artists' works can be found at the Icon Factory Gallery, 3 Aston Place (Temple Bar).

All the murals I've seen in Dublin are in color. I converted to black and white the pics taken at the Icon Walk in order to express my feelings about the great work the artists and the volunteers are doing. This is my way to say "thank you and good luck to all of you".

icon walk, Dublin, Sinaed o'Connor
icon walk dublin
murals Dublin liberties
murals Dublin liberties
murals Dublin liberties
murals Dublin liberties
icon walk Dublin
icon walk dublin
murals Dublin liberties
murals Dublin liberties
murals Dublin liberties
murals Dublin
murals Dublin
murals Dublin
icon walk dublin

venerdì 17 giugno 2016

Bloomsday on the wall

There are many ways to celebrate Bloomsday, the day on which Joyce's Ulysses takes place. You can dress up like like characters from the book, you can go to Sweny's, where Bloom bought the famous lemon soap, you can have a Bloomsday breakfast, you can do a tour of the places mentioned in the Ulysses or… you can paint a graffiti on a wall, in honor of the the great Irish writer. This is exactly what Kevin and Oner (artists of the Icon Factory) did at the Icon Walk in Temple Bar.
I spent some time with them, following their painting and writing from the very beginning and I may say that it was a great art performance, a really nice way to celebrate Bloomsday.

icon walk graffiti Dublin
icon walk graffiti artist Dublin
icon walk graffiti Dublin
icon walk graffiti artist Dublin
icon walk graffiti artist Dublin
icon walk graffiti Dublin
icon walk graffiti Dublin
icon walk graffiti Dublin
icon walk graffiti Dublin Joyce Bloomsday
icon walk graffiti artist Dublin
icon walk graffiti Dublin Joyce Bloomsday
icon walk graffiti Dublin Joyce Bloomsday

martedì 7 giugno 2016

Sua mare grega ovvero l'Ulisse di Joyce

"Sua mare grega" è l'appellativo che James Joyce usava scherzosamente per parlare dell'Ulisse con i suoi amici triestini, in particolare con Italo Svevo.

Le immagini che seguono verranno esposte a Dublino, presso the Icon Factory, nel corso della rassegna TriesteDublin - DublinTrieste, organizzata da Fulvio Rogantin. La mostra, che sarà aperta dal 10 giugno al 6 luglio, vedrà coinvolti anche altri artisti triestini e, in particolare: Ugo Pierri, Annalisa Metus e Ian Sedmak. Altrettanti artisti dublinesi saranno invece presenti a Trieste con le loro opere.

Le foto costituiscono un approccio molto personale al "profesor Zois", come lo chiamavano i triestini, attraverso alcuni luoghi di quello che è stato il viaggio del grande autore irlandese a Trieste. Per realizzare il lavoro sono partita dal classico itinerario joyciano, ma me ne sono immediatamente distaccata a causa della trasformazione troppo marcata che alcuni luoghi hanno subito nel corso del tempo e che non consentono di "sentire" pienamente il personaggio. Ho così preferito concentrarmi su alcuni frammenti di vita dell'artista e cercarli in giro per la città, non trascurando i luoghi in cui la sua presenza è stata effettiva (Cavana, la Chiesa greco-ortodossa, il bagno Lanterna, detto "Pedocin" - un tempo Fontana, la stazione di Campo Marzio, etc.).

Personaggio geniale, Joyce, ma altrettanto complesso. Amante del vino, dei bordelli, del culto greco-ortodosso allo stesso tempo, perennemente indebitato con questo o con quest'altro, soggiornò a Trieste  dal 1905 al 1914, insegnando inglese alla Berlitz school. Nel corso di questo soggiorno terminò "Gente di Dublino" e iniziò, appunto l'Ulisse, ovvero "Sua mare grega", locuzione triestina che significa….figlio di buona donna.


Campo Marzio Trieste
Stazione di Campo Marzio
Campo Marzio Trieste
Vagone ferroviario presso la stazione di Campo Marzio
Santa Maria Maggiore Trieste
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Chiesa greco-ortodossa Trieste
Chiesa Greco-ortodossa
Statua Svevo Trieste
Statua di Italo Svevo, in piazza Ortis
Cinema Fellini
Monumento a Sissi, Trieste
Dettaglio del Monumento a Sissi, in piazza libertà
Vecchia osteria di Cavana
Cavana Trieste
Cavana
Pedocin Lanterna Trieste
Bagno Lanterna, detto Pedocin
Statua Joyce Trieste
Statua di James Joyce,  sul Ponte Rosso

giovedì 24 dicembre 2015

Wishing you a very Merry Christmas

With these pictures, I wish all of you a very Merry Christmas. May it bring you peace, joy and love.

Pics were taken in the Christmas Crib Museum in Servola (Trieste), which holds about 600 different works, made of paper, wood, wax, polystyrene, shells, cardboard, cork, terra-cotta, etc... It's a real treat for the eyes.



Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola
Presepe Museo Servola