Il 27 marzo si è celebrata la giornata mondiale del teatro. Qualcuno, a Trieste, se n'è accorto? Ben pochi, credo. Io stessa l'ho scoperto per puro caso.
Sarà perché sono scarsa in matematica ma, guardandomi intorno, di gruppi teatrali che hanno deciso di scendere dal palcoscenico e di uscire in piazza fra la gente ne ho contati due: "Oltre quella sedia", che si è esibito in piazza sant'Antonio Nuovo, e "Accademia della Follia" che, in piazza Cavana, ha proposto agli spettatori spezzoni di vari spettacoli, con improvvisazioni dettate anche dalla Bora che, fin dal primo istante, si è resa protagonista dei giochi, spostando qua e là gli oggetti di scena.
Un plauso, dunque, a entrambe le compagnie nella speranza che il prossimo anno anche altri scendano in piazza a celebrare il teatro e che qualcuno, bello o brutto, grasso o magro, alto o basso, destrorso o mancino, metta mano al portafoglio (non in senso platonico, si intende) per dare un contributo alle numerose realtà teatrali che fortunatamente sopravvivono a Trieste, soprattutto di quelle che, come le due sopraccitate, hanno deciso di uscire allo scoperto e di esibirsi di fronte a un pubblico che magari, molto banalmente, non ha la possibilità di pagare il biglietto per assistere a uno spettacolo in teatro.
Del resto ciò è quanto ha tentato di fare anche il trio Mismas Teatro nel dicembre scorso con lo spettacolo "La Crocifissione" in Stazione dei treni a Trieste, spettacolo abortito sul nascere da San Regolamento delle FF/SS (Vedi qui).
Di seguito una serie di scatti realizzati il 27 marzo durante le due performance.
Sarà perché sono scarsa in matematica ma, guardandomi intorno, di gruppi teatrali che hanno deciso di scendere dal palcoscenico e di uscire in piazza fra la gente ne ho contati due: "Oltre quella sedia", che si è esibito in piazza sant'Antonio Nuovo, e "Accademia della Follia" che, in piazza Cavana, ha proposto agli spettatori spezzoni di vari spettacoli, con improvvisazioni dettate anche dalla Bora che, fin dal primo istante, si è resa protagonista dei giochi, spostando qua e là gli oggetti di scena.
Un plauso, dunque, a entrambe le compagnie nella speranza che il prossimo anno anche altri scendano in piazza a celebrare il teatro e che qualcuno, bello o brutto, grasso o magro, alto o basso, destrorso o mancino, metta mano al portafoglio (non in senso platonico, si intende) per dare un contributo alle numerose realtà teatrali che fortunatamente sopravvivono a Trieste, soprattutto di quelle che, come le due sopraccitate, hanno deciso di uscire allo scoperto e di esibirsi di fronte a un pubblico che magari, molto banalmente, non ha la possibilità di pagare il biglietto per assistere a uno spettacolo in teatro.
Del resto ciò è quanto ha tentato di fare anche il trio Mismas Teatro nel dicembre scorso con lo spettacolo "La Crocifissione" in Stazione dei treni a Trieste, spettacolo abortito sul nascere da San Regolamento delle FF/SS (Vedi qui).
Di seguito una serie di scatti realizzati il 27 marzo durante le due performance.
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