"La leggenda giapponese delle mille gru dice che chi riesce a piegare 1000 senbazuru, ovvero le gru di carta, esprimendo lo stesso desiderio dopo averne realizzata ognuno, vedrà realizzato il suo desiderio."
(cit. http://www.nippolandia.it/post/7931/1000-gru-di-carta-la-leggenda)
E il desiderio espresso, in modo implicito o esplicito, dalle persone presenti all'evento "Living con la caserma", sabato 21 dicembre 2013, è molto semplice: che la caserma di via Rossetti, un'area di dodici ettari dismessa nel 2008, venga restituita alla collettività.
Molti gli eventi in programma, organizzati da "Casa delle culture" e "Living Europa": il torneo di calcio nel piazzale della caserma, la proiezione di alcuni documentari, il laboratorio dei Living Theatre Europa ("Resist now: per abbattere la struttura, teatro di polizia"), lo spettacolo teatrale "La crocifissione", del Mismas Teatro, la performance di Danza Butoh di e con Elena Boschi e Gary Bracket.
Per motivi tecnici non è stata possibile la proiezione dei documentari. Analogamente, il laboratorio di teatro non ha avuto luogo a causa del numero ridotto di partecipanti. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che, con l'approssimarsi del santo Natale, molti triestini erano impegnati nella corsa al regalo, perdendo così un'occasione più unica che rara: quella di entrare nella caserma, di guardarsi intorno, di partecipare attivamente o come semplici spettatori agli eventi, di riflettere, soprattutto.
Di seguito alcune immagini della sala cerimonie, della performance di Danza Butoh e, infine, dello spettacolo la Crocifissione.
A proposito di quest'ultimo va segnalato che avrebbe dovuto andare in scena anche il giorno successivo, alla stazione dei treni di Trieste, in tre orari distinti: 8.30, 12.30 e 19.00. Sfortunatamente, il regolamento delle ferrovie dello stato (che richiede un'autorizzazione per eventi del genere) ha impedito la performance, facendo scattare l'intervento delle forze dell'ordine che, nell'esercizio delle loro funzioni e di fronte al secondo tentativo da parte degli artisti di portare avanti la pièce, hanno inflitto loro sanzioni pecuniarie per un ammontare di 20 euro a testa.
A maggior ragione, dunque, si pone il problema dei luoghi in cui le varie forme d'arte possano trovare espressione, soprattutto di quelle che preferiscono la piazza al palcoscenico, cui, tra l'altro, non tutti hanno la possibilità di accedere.
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