"About sign and transitions" is a performance by the theatre group "Oltre quella sedia", with the cooperation of Vittorio Simonovich. It approaches a very sad chapter in European history: the euthanasia program (Aktion T4) carried on by the Nazis against incurably ill and physically or mentally disabled people, starting from september 1939. The program was officially discontinued in 1941, but killings continued until the end of the war, in 1945. As a result, more than 200.000 people, considered by the Nazis "lives unworthy of life", were killed during World War II.
The performance, which was on stage on 27th January, is really touching and raises a question that will never have an answer: WHY?
Di segni e di passaggi
Di segni e passaggi è uno spettacolo del gruppo teatrale "Oltre quella sedia", con la collaborazione di Vittorio Simonovich. Affronta un capitolo molto triste della storia europea: il programma di eutanasia (Aktion T4) condotto dai nazisti sulle persone molto malate e sulle persone affette da disabilità psichica o fisica, a partire dal settembre 1939. Il programma fu chiuso ufficialmente nel 1941, ma gli assassinii continuarono fino alla fine della guerra, nel 1945. Il risultato fu la morte, nel corso della Seconda guerra mondiale, di più duecentomila persone considerate dai nazisti "vite non degne di essere vissute".
Lo spettacolo, che ha avuto luogo il 27 gennaio scorso, è molto toccante e solleva una questione che non avrà mai una risposta: PERCHE'?
I'm glad to introduce to you the "Academy of madness", a very special theatre group which, since the 70's, has been carrying on an important cultural project among people suffering of mental disease. As Claudio Misculin, the director, says: "The madman can become an artistic talent, if only he is offered the possibility of exploring and performing other masks, different from the unique and over determined mask of the diseased man."
Last tuesday a crew of RAI, Italy's national public broadcasting company, came to Trieste and filmed different situations related to the psychiatric reality in the town. Also Academy's actors where involved, while they were rehearsing some scenes of the piece: "I'm God and I don't want to heal".
As explained by Adriana Pannitteri, the RAI's journalist assigned to cover the story, the purpose of the filming in Trieste is to collect scenes and material for a documentary about the psychiatric assistance all over Italy. The documentary will air on RAI 1 in spring 2016.
So good luck to Adriana and good luck to the Academy of Madness: you are my angels!
That's all
Cari amici,
sono lieta di presentarvi l'Accademia della follia, un gruppo teatrale molto speciale che, fin dagli anni '70, sta portando avanti un importante progetto culturale tra persone con problemi di salute mentale. Come dice Claudio Misculin, il regista: "Il matto può diventare un talento artistico, se si creano opportunità di esplorare e di mettere in scena altre maschere oltre a quella unica e sovradeterminata di malato".
Martedì scorso una troupe della RAI ha realizzato alcune riprese relative alla realtà psichiatrica in città, coinvolgendo anche gli attori dell'Accademia, mentre stavano provando alcune scene della pièce: "Io sono Dio e non voglio guarire".
Come spiegato da Adriana Pannitteri, la giornalista RAI incaricata del servizio, lo scopo delle riprese fatte a Trieste è quello di realizzare un documentario per "speciale tg1" sull'assistenza psichiatrica in Italia, che andrà in onda su RAI 1 nella primavera del 2016.
Perciò in bocca al lupo ad Adriana e… in bocca al lupo all'Accademia della Follia: siete i miei angeli!