domenica 27 ottobre 2013

Che fine ha fatto Marco Cavallo?

Quando a dicembre dell'anno scorso, dopo tantissimo tempo, sono risalita all'ex o.p.p., la prima domanda che mi sono posta è stata proprio questa: "Che fine ha fatto Marco Cavallo?". Il riferimento è al cavallo azzurro di cartapesta che, nel 1973, uscì dai cancelli del manicomio di Trieste e, insieme ai suoi creatori, agli operatori sanitari, ai volontari e ai pazienti ricoverati, percorse in lungo e in largo le strade cittadine.

Marco Cavallo
Marco Cavallo

“Perché Marco Cavallo ha la testa mozzata? Chi gli ha mozzato la testa?” Le domande sono sorte spontanee ma le risposte tardano tuttora a venire. La questione non è così semplice come potrebbe sembrare oppure è molto più scontata di quello che si potrebbe immaginare. Fate voi. Una cosa è certa: Marco Cavallo non è solo il simbolo della liberazione dei “matti”, è anche e soprattutto il simbolo della “libertà” in generale, è il simbolo di un periodo di cambiamento che ha visto protagonista un pezzo intero di società che, progressivamente e con le debite (non poche) eccezioni, si è col tempo “normalizzata”, mi verrebbe quasi da dire “istituzionalizzata”. E il microcosmo dell'ex manicomio è, da questo punto di vista, paradigmatico.
È vero che i cancelli sono stati aperti, gli “alienati” liberati dalle maglie della camicia di forza manicomiale ed il Parco di San Giovanni è diventato parte integrante della città, con l'insediamento di cooperative sociali, di alcuni dipartimenti universitari e del museo dell'Antartide, e con il nevrotico via vai di automobili a tutte le ore del giorno. Allo stesso tempo, però, la scritta “La libertà è terapeutica” è stata cancellata mentre "la verità è rivoluzionaria" sente su di sé lo scorrere inesorabile del tempo, come l'edificio su cui è impressa e come altre palazzine presenti nel Parco, in evidente stato di degrado.

La verità è rivoluzionaria
Ex ospedale psichiatrico di San Giovanni
Il contrasto evidente tra gli edifici in rovina e quelli ristrutturati recentemente che convivono nell'ex o.p.p. evoca, senza ombra di dubbio, la netta cesura tra le aberrazioni del passato, il manicomio, e la supposta normalità del presente, universo eclettico multiforme fatto di residenze psichiatriche, uffici del DSM, università, cooperative, etc... Allo stesso tempo, però, non fa altro che amplificare la sensazione di un grande vuoto temporale, di un grande assente: quello degli anni '80, dove a San Giovanni l'alabarda triestina del "no se pol" (non si può) poteva solo suscitare ironia.
E proprio per colmare questo vuoto, almeno in parte, parlo con Guillermo, uno degli ideatori e dei conduttori di Escuchame, programma che va in onda ogni venerdì pomeriggio sulle frequenze di Radio Fragola e di cui ho parlato nel post precedente (Escuchame).

Guillermo Giampietro

Guillermo, nato e vissuto a Rosario in Argentina (città natale di Ernesto Che Guevara) arrivò a Trieste nell'89 come tanti altri volontari che, anche prima di lui, venivano da tutto il mondo in questa città di provincia e di confine perché attirati dalla grande trasformazione in atto all'ospedale psichiatrico.
L'interesse di Guillermo per la follia è nato grazie a un cartone animato poco conosciuto in Europa, "Three Stooges" e si è sviluppato, successivamente, con la lettura di Freud e Jung, nonché con l'avvicinamento all'arte dadaista e surrealista.
Dal '79 all'83, durante gli anni di una delle dittature più brutali della seconda metà del '900, Guillermo fece parte di "Cucaño", un gruppo di giovanissimi artisti che si esibivano in performance sperimentali di musica, teatro, mimo, dal netto carattere sovversivo, come quella messa in atto, a sorpresa, durante la messa in una delle chiese più reazionarie di Rosario nel 1982. In quell'occasione, fingendosi infermi, fanatici religiosi o mendicanti, i ragazzi misero in scena una sequenza di eventi che generarono il caos totale, con lo scopo di portare la situazione all'estremo, alla rottura completa. Guillermo e un amico furono portati in commissariato di polizia, interrogati e lasciati andare non prima però che intervenisse il papà di una ragazza del gruppo, ex commissario di polizia.
Espulso da scuola per aver svolto un tema dal titolo "Cosa significa essere un giovane argentino" in modo non proprio ortodosso e contrario alle aspettative del regime, Guillermo continuò a occuparsi di arti visive, pittura, teatro, disegno fino ad approdare a Trieste.
"Perché proprio Trieste?" gli chiedo. "Perché per noi Trieste era un mito". Trieste un mito? Quella città che Franco Basaglia nel '77 definiva "una città fatta di pensionati in cui la gioventù scappa...", quella città era diventata nel frattempo, grazie proprio a Basaglia, un mito per molti giovani in tutto il mondo che in massa arrivavano per partecipare a una rivoluzione che nasceva nella psichiatria, ma la cui portata andava ben al di là, in un'epoca dove altri movimenti interagivano nella prospettiva di un forte cambiamento della società intera.
Una settantina erano i volontari ospitati al padiglione M dell'ex o.p.p. alla fine degli anni '80. Guillermo, oltre a seguire Ferdinando, l'esperto matematico di "Escuchame", si occupava del laboratorio d'arte e serigrafia che, fra le varie cose, ha realizzato la maglietta che riporta la frase "da vicino nessuno è normale".
Negli anni '80 c'era spazio per tutti a San Giovanni, per tutti quelli che avevano voglia di fare, questo è quello che traspare dalle parole di Guillermo.
Radio Fragola stessa, emittente radiofonica comunitaria, nasce nel 1984 in uno spazio messo a disposizione dal Dipartimento di Salute Mentale. Ora la Radio, dopo alterne vicende, vive un momento di grossa crisi e le sue trasmissioni continuano ad andare in onda solo grazie alla passione di una quarantina di volontari coordinati da Lucia e da Edi.
Altre realtà, come quella della cooperativa Lister (vedasi il post Lister (prima parte)), nascono come evoluzione di laboratori di sartoria e di maglieria nati sempre nello stesso periodo. E lo stesso credo si possa dire di tutte le altre cooperative - che però non conosco - presenti all'ex o.p.p.
Per finire, l'Accademia della Follia, gruppo teatrale di fama internazionale, nasce nel 1992 come evoluzione del laboratorio teatrale ideato e diretto dal 1976 da Claudio Misculin che continua, nonostante le difficoltà in cui versa in questo momento un po' tutto il mondo della cultura, a portare avanti il suo progetto artistico insieme con il resto della compagnia: Charlie, Donatella, Dario, Pino, Beppe, Ana, David, Tadeu, Cinzia (vedasi a tal proposito il post Obelix & Asterix – Presentazione generale)
Tutto questo però non colma il vuoto che ho percepito e percepisco percorrendo in lungo e in largo le strade e stradine dell'ex manicomio. C'è qualcosa che mi sfugge. Forse dovrei parlarne con Marco Cavallo, lui sì saprebbe darmi le risposte che cerco. Ma si è fatto tardi oggi, Marco è stanco, e allora lo lascio andare a casa, in buona compagnia.

Accademia della Follia

sabato 19 ottobre 2013

Escuchame

Escuchame non è un semplice programma radiofonico da ascoltare, né una performance teatrale cui assistere. E' qualcosa di più, è un'esperienza da vivere. Come un vortice dai colori cangianti e dalla voce ovattata, ti strappa dal mondo finito del reale, ti inghiotte e ti trascina nell'universo dell'immaginario, dove tutto, inaspettatamente, diventa possibile. Qui la follia, storico spauracchio per i benpensanti, trova la sua vera dimensione come fonte inesauribile di sapere, ironia, umorismo.
Ideato, diretto e magistralmente orchestrato dal Titolare Ignoto (Guillermo Giampietro) e da Margherita Antivulgaris (Lara Baracetti), Escuchame vede fra i suoi protagonisti il filosofo Raffaello Cirpio (Giovanni Paronuzzi), l'esperto matematico Ferdinando, l'artista dell'immaginario nonché esperto di cosmo e di natura Diego Porporati, l'esperto musicale Intercamalemelont (Samuel Codarin). Grazie ad essi musica, scienza, filosofia, medicina, poesia, ambiente, politica si intrecciano in una trama sconfinata che ti avvolge e ti fa completamente perdere l'orientamento della normalità confinata in se stessa e schiava di quel raziocinio che, per propria natura, non può non essere antitetico alla libertà.

Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame
Inglobante Universale Escuchame

Escuchame va in onda ogni venerdì pomeriggio, dalle 17.30 alle 18.30 sulle frequenze di Radio Fragola. Una voce poetica mi ha sussurrato all'orecchio che gli ospiti sono sempre molto graditi.

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giovedì 10 ottobre 2013

Traum vai

Immaginate una giornata d'autunno. Immaginate di trovarvi in mezzo alle risaie della Cina e sentire lo scroscio della pioggia. Immaginate le sensazioni che vi pervadono anima e corpo.
Questo è Traum vai, una lunga poesia che si dipana attraverso le fitte maglie della musica.
Traum in tedesco vuol dire sogno. Il tramvai è invece uno dei simboli di Trieste, città in cui sono nati i due conduttori del programma, Taiping e Andrea.
Il gioco di parole, tra sogno e viaggio, ci porta ad esplorare il mondo musicale nella sua totalità, in un alternarsi di assonanze e analogie che sembra crearsi da solo, quasi per incanto.

Traum Vai Radio Fragola
Traum Vai Radio Fragola
Traum Vai Radio Fragola
Traum Vai Radio Fragola

Il programma va in onda ogni martedì alle 18.00 su Radio Fragola. Il tema della prossima settimana sarà la dualità che, in una città di confine come Trieste / Trst, ha un significato e una valenza ben precisi.

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mercoledì 9 ottobre 2013

And the lord said

And the lord said "Wanted dead or alive", riferendosi a Guglielmo, Igor e Mitja opportunamente schedati (non senza complicità del resto) dall'occhio della fotocamera in mano alla sottoscritta.
Un programma divertente, frizzante, eclettico, che prende il nome da un gruppo punk degli anni '70. Ma non solo di punk si parla nella trasmissione condotta dai tre deejay.
Volete saperne di più, vero?
...Suspance...
Siete curiosi di capire quali generi musicali vengono proposti?
...Suspance al quadrato...
Non ce la fate a resistere?
...Suspance al cubo...
E allora non vi resta altro che sintonizzarvi su Radio Fragola ogni lunedì alle 20.00 e scoprirlo da voi! Il successo è garantito, la delusione solo un lontano ricordo.

And The Lord Said Radio Fragola
And The Lord Said Radio Fragola
And The Lord Said Radio Fragola
And The Lord Said Radio Fragola
And The Lord Said Radio Fragola
And The Lord Said Radio Fragola

Una parola conclusiva di ringraziamento ai tre deejay che mi hanno fatto ascoltare in diretta radiofonica "Crueza de ma", uno dei pezzi che amo di più di Fabrizio de André, e che quindi ripropongo.



Dal canto mio, sperando sia cosa gradita, ricambio con un altro grande pezzo di Faber, mai così d'attualità come di questi tempi.



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martedì 8 ottobre 2013

Frastuoni

Ed ecco una trasmissione tutta al femminile, condotta da Lucia ogni lunedì dalle 18.30 alle 19.30 sulle frequenze di Radio Fragola.
Il programma, che ha esordito ieri, si occupa delle ultime uscite in campo discografico. La musica proposta spazia da Carmine Torchia, cantautore italiano, a Go!Zilla, gruppo anche questo italiano che propone acid punk psichedelico, per arrivare al più celebre David Bowie, con il suo recente remix del brano “Sound and Vision”.
C'è spazio per tutti in "Frastuoni", o meglio per molti di quei bravi artisti che difficilmente si possono ascoltare sulla stragrande maggioranza delle emittenti radiofoniche italiane. Il motivo? Francamente non lo so. Ma se sapete qualcosa in materia potete scrivere i vostri commenti direttamente qui sul blog, cercando di evitare insulti, bestemmie, sproloqui, polemiche sterili e inutili. Politically correct? No, questione di buongusto.
Se invece volete comunicare con Lucia in diretta, durante la trasmissione, potete farlo tramite sms al numero 3342557984 
oppure tramite facebook, all'indirizzo https://www.facebook.com/Frastuoniradiofragola?fref=ts.
La giovane conduttrice partecipa anche al programma “Dica 33” che vede coinvolti moltissimi deejay di Radio Fragola. Nato da un'idea del Giovane Zanna, Papa Loki e Zio Giani, il programma propone ogni sabato sera, a partire dalle 21.00, l'ascolto di un 33 giri in vinile, scelto dagli ospiti.

Frastuoni Radio Fragola
Frastuoni Radio Fragola
Frastuoni Radio Fragola
Frastuoni Radio Fragola


Infine - e qui mi aspetto un applauso - Lucia si occupa, insieme a Edi, del coordinamento delle attività di Radio Fragola che, in questo momento di grandi difficoltà, riesce a mantenere viva la sua voce storica grazie alla partecipazione di una quarantina di volontari - altro applauso, please.
A questo proposito, se volete dare un contributo concreto alla Radio, con un programma tutto vostro, di carattere musicale (specialmente blues, rag, musica classica), culturale, informativo, sociale, potete inviare la vostra proposta a info@radiofragola.com.
Potete inoltre partecipare alla cena che si terrà presso la casa del Popolo "Giorgio Canciani", in via Masaccio 24 (Sottolongera), a Trieste, prenotandovi entro e non oltre l'11 ottobre. Ulteriori info sono disponibili sul sito di Radio Fragola, al seguente indirizzo: http://www.radiofragola.com.

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domenica 6 ottobre 2013

Il suono della strada

Il “Suono della strada” è il titolo della trasmissione musicale che va in onda ogni sabato sera alle 20.00 sulle frequenze di Radio Fragola. A condurlo Erik, Nuel e Gaetano, in compagnia di Vasco, che oggi indossa il cappottino impermeabile a causa della pioggia.
Il programma viene trasmesso dal 2005 e si occupa di funk, blues, hip hop, musiche che hanno la loro origine, appunto, “on the road”.
Oggi è la serata dedicata all'hip hop, genere musicale proprio di un movimento culturale nato negli Stati Uniti il cui fulcro era rappresentato dalle feste di strada, durante le quali i giovani si riunivano per suonare, ballare, cantare musica a ritmo di 4/4. Successivamente, a partire dagli anni '80 e '90, il movimento è uscito dai confini americani e si è esteso a tutto il mondo.
Questa sera, infatti, si ascolta hip hop straniero, partendo dal Sudamerica (Argentina, Ecuador, Brasile) per approdare all'Asia, con un gruppo che canta in giapponese, cinese e coreano... nello stesso brano...
Il grande esperto in materia è Erik che, partendo dai vari gruppi italiani facenti capo al movimento Le Posse (99 posse per dirne uno) è poi passato alla break-dance e, quindi, dalla fine degli anni '90, all'hip hop.
Nuel, dal canto suo, vanta una collezione di 1500 cd e 600 lp di vari generi musicali.
Alla mia affermazione: “qualcuno sostiene che l'hip hop non sia musica vera e propria perché manca di melodia” replica prontamente Gaetano, livornese d.o.c.: “l'hip hop è musica perché ha un ritmo e un suono strutturato in maniera ritmica”.
E allora vai col ritmo, incalzante, incazzato, a volte irriverente e anche irritante della strada che ha dalla sua, cosa di non poco conto, il fatto di essere accessibile a tutti, o meglio ai tanti che magari amano la musica, vorrebbero praticarla, ma non si possono permettere lezioni individuali di solfeggio.

Il suono della strada Radio Fragola
Il suono della strada Radio Fragola
Il suono della strada Radio Fragola
Il suono della strada Radio Fragola
Il suono della strada Radio Fragola
Il suono della strada Radio Fragola

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sabato 5 ottobre 2013

Jazz Report

Per ripigliarmi e cercare di ricredermi sulla Radio, sulle sue finalità, su quello che può fare nel XXI secolo, vado in un luogo che ho preso a frequentare con una certa assiduità, perché, anche se meno rispetto al passato, continua a trasmettermi quel po' di aria di libertà e di possibilità che altrove in questa città non respiro: il Parco di San Giovanni, fucina di idee, di iniziative, di attività che trovano una matrice storica e una ragione d'essere vuoi nella rivoluzione di Basaglia, vuoi nella voglia di fare che a Trieste è molto forte e radicata, ma troppo spesso messa a tacere, ignorata, ostacolata, scavalcata da progetti forse megalomani o interessi economici, che definirei alienanti.
Incontro Giorgio, classe 1946, uno dei conduttori storici di Radio Fragola, attivo nell'emittente triestina fin dal 1999. E passo con lui un'oretta ascoltando e parlando di musica, durante la trasmissione “Jazz Report”, in onda ogni venerdì alle 15:45 sulle frequenze 104.5 e 104.8 oltre che su web (http://www.radiofragola.com/Stream/fragolaplayer.html).
Jazz Report Radio Fragola
Giorgio mi racconta che la sua passione per la musica iniziò quando aveva circa diciassette anni, con il rock classico, quello di Elvis, di Little Richard, Jerry Lee Lewis. Ma il rock, dopo un po', non gli bastava più: aveva bisogno di una musica più ritmica e più ricca di improvvisazione e variazione. Da qui il passaggio al jazz, ai grandi del Mainstream: Louis Armstrong, Duke Ellington, Benny Goodman, Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Thelonious Monk, John Coltrane. Ed è proprio il pezzo di Coltrane, “Mr. P.C.”, interpretato da Liebman, Shorter, Beirach, Gomez, DeJohnette, che apre il programma di ieri, seguito da “Plaza Real” e “Myrrh” di Wayne Shorter, tratti dall'album “Without a net”.



Il jazz, mi spiega Giorgio, non può essere visto solo come musica di protesta e di angoscia, ma anche di divertimento, di piacere, di ricerca della libertà, pur nascendo in un clima di contestazione sociale. Non disprezza lo sperimentalismo, Giorgio, ma a suo parere in Italia si dà molto più spazio a quest'ultimo che al jazz classico, sia nelle pochissime emittenti radiofoniche che lo trasmettono, sia ai festival (eccezion fatta per quello di Ancona). E le difficoltà insite nello sperimentalismo non sono certo un buon veicolo per avvicinare le persone a questo genere musicale.

Jazz Report Radio Fragola
Jazz Report Radio Fragola

E per quanto riguarda la radio in generale? Cosa ne pensa Giorgio? “È schiava della pubblicità e delle trasmissioni commerciali banali che snobbano anche il jazz più accessibile.”
Su questo non posso che essere d'accordo.

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